Il magazzino automatico deve saper rispondere al criterio di flessibilità (capacità di reazione senza problemi ad eventi imprevisti come improvvisi aumenti o, viceversa, cali di mercato oppure alla gestione di prodotti con alto flusso variandone il ritmo nel corso dell’anno) e a quello di riconfigurabilità (necessità nel tempo di avere un magazzino più ampio). Nel corso degli ultimi anni tali criteri si sono resi adattabili non solo all’intero magazzino ma anche a livello esclusivo di una singola parte o di alcune parti di esso.

Possiamo trovare in merito:

• Magazzini automatici con trasloelevatore: sono magazzini in cui le Udc vengono movimentare tramite trasloelevatori che scorrono su rotaia e che sono dotati di differenti sistemi di presa (forche, etc.) per il prelievo/deposito del materiale. Sono adatti a tutti i settori di attività.
• Magazzini automatici con shuttle: lo shuttle è una navetta impiegata per smistare i pallet da un canale a un altro e viene utilizzato principalmente nel settore alimentare e logistico;
• Magazzini verticali: magazzino automatico che si sviluppa in altezza garantendo il massimo sfruttamento dello spazio. Incrementa le operazioni orarie fino al 65% ed è pertanto adatto al settore della distribuzione e dell’ecommerce dove sempre più maggiore è la richiesta di spazio operativo;
• Magazzini automatici sorter: è un impianto costituito strutturalmente da un nastro trasportatore che conduce la merce fino all’uscita, smistandola. Ideale per il settore intralogistico, per aziende logistiche, corrieri e nel settore postale.

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